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2.5 NILPOTENTI

 

Sommario Se una matrice non è diagonalizzabile (e neppure semisemplice), essa differisce da una diagonalizzabile (o semisemplice) per una matrice che elevata a una qualche potenza dà la matrice zero. L'esponenziale di matrice può anche in questo caso essere espressa mediante funzioni analitiche elementari, tra cui appariranno, accanto a funzioni esponenziali, seni e coseni, anche dei polinomi.

Un solo autovalore reale

Poiché le matrici con autovalori semplici sono diagonalizzabili o almeno semisemplici, cerchiamo un esempio di matrice non semisemplice all'estremo opposto, supponendo cioè che ci sia un solo autovalore di molteplicità massima, pari alla dimensione dello spazio.

Sia A una matrice tex2html_wrap_inline35876 con il solo autovalore tex2html_wrap_inline35408 . Allora la matrice

displaymath35880

ha il solo autovalore 0, in particolare non è invertibile.

Consideriamo la trasformazione di tex2html_wrap_inline35884 in sé associata ad N: poiché non è un isomorfismo, l'immagine non è tutto tex2html_wrap_inline35884 :

displaymath35890

Ora applichiamo ancora N ad tex2html_wrap_inline35894 : poiché anche la restrizione di N a questo sottospazio non ha altri autovalori che lo 0, anche la restrizione non sarà un isomorfismo, e quindi tex2html_wrap_inline35900 avrà una dimensione ancora più bassa:

displaymath35902

La sequenza di interi non negativi tex2html_wrap_inline35904 è strettamente decrescente, perciò deve arrivare a 0 al più in k passi.

Definizione:

Nel caso di una matrice A con un solo autovalore tex2html_wrap_inline35408 , la si può decomporre nella somma di una matrice diagonale e di un nilpotente:

displaymath35936

In questo caso il calcolo dell'esponenziale di matrice  è particolarmente semplice. Poiché tex2html_wrap_inline35938 si può applicare il teorema della somma degli esponenti :

displaymath35940

E se N è nilpotente, cioè tex2html_wrap_inline35944 è la matrice zero (dove s è l'ordine), la sua esponenziale è in realtà un polinomio di grado s-1:

displaymath35950

Possiamo concludere che le soluzioni del sistema dinamico lineare tex2html_wrap_inline34858 , con A che ha un solo autovalore, possono essere espresse mediante prodotti della funzione esponenziale tex2html_wrap_inline35956 con polinomi in t; il grado dei polinomi è minore della dimensione dello spazio (perché tex2html_wrap_inline35920 ).

Vogliamo cambiare base in modo da rendere la forma della matrice N più semplice possibile. Prendiamo come primo vettore della nuova base un vettore tex2html_wrap_inline35204 tale che tex2html_wrap_inline35966 (esiste, altrimenti N è la matrice zero), e come secondo vettore della base tex2html_wrap_inline35970 . Se tex2html_wrap_inline35972 allora la sottomatrice tex2html_wrap_inline34726 Q che esprime la trasformazione del sottospazio generato da tex2html_wrap_inline35244 è della forma:

displaymath35980

Se la dimensione k=2 allora questo è l'unico caso possibile; altrimenti il procedimento di riduzione in forma canonica del nilpotente   va avanti, in uno dei due modi seguenti:

Questo ragionamento viene utilizzato nella dimostrazione del teorema della forma canonica dei nilpotenti  come passo di induzione. È un procedimento costruttivo, che fornisce esplicitamente la nuova base tex2html_wrap_inline36006 e quindi la matrice tex2html_wrap_inline36008 del cambiamento di coordinate lineare che riduce a forma canonica.

In generale una matrice nilpotente N di tipo tex2html_wrap_inline35876 si può ridurre, con un cambiamento di coordinate lineare  tex2html_wrap_inline35108 , nella forma descritta dal teorema della forma canonica dei nilpotenti , cioè come matrice diagonale a blocchi :

displaymath36016

dove ciascun blocco di Jordan  tex2html_wrap_inline36018 lungo la diagonale principale ha la forma:

displaymath36020

Esercizio Per la matrice nilpotente Q definita sopra, calcolare tex2html_wrap_inline35684 .

Suggerimento: tex2html_wrap_inline36026 ha diversi da zero solo i coefficienti di posto (i+2,i), se esistono; tex2html_wrap_inline36030 solo quelli di posto (i+3,i), se esistono; e così via. Quindi nell'esponenziale il coefficiente di posto (i+m+1,i) sarà tex2html_wrap_inline36036 .

Se la matrice A ha un solo autovalore reale tex2html_wrap_inline36040 , è della forma tex2html_wrap_inline36042 ; il cambiamento di coordinate lineare che riduce il nilpotente N alla forma canonica non cambia tex2html_wrap_inline36046 (che commuta con ogni matrice B), quindi riduce A alla sua forma canonica di Jordan  dove ciascun blocco di Jordan  F lungo la diagonale principale ha la forma:

displaymath36054

Dei vettori che formano la nuova base, soltanto il primo di ogni blocco di Jordan è un autovettore di autovalore tex2html_wrap_inline36040 ; perciò il numero di blocchi di Jordan nella forma canonica di un nilpotente è pari alla molteplicità dell'autovalore .

Nodi impropri

Consideriamo il caso di dimensione k=2 ed una matrice A con un solo autovalore reale tex2html_wrap_inline36040 di molteplicità algebrica 2:

displaymath36066

Supponiamo che la matrice A non sia diagonalizzabile, cioè che N non sia la matrice zero (altrimenti si ricade nel caso già visto in 2.3).

Poiché N è nilpotente, la sua esponenziale si riduce ad un polinomio di grado ordine - 1, in questo caso di grado 1:

displaymath36076

e poiché tex2html_wrap_inline36046 commuta con ogni altra matrice, inclusa N, l'esponenziale della somma si può calcolare con il teorema della somma degli esponenti :

displaymath36082

Quindi per il sistema dinamico lineare:

displaymath36084

il flusso integrale

displaymath36086

è esprimibile soltanto mediante l'esponenziale di esponente tex2html_wrap_inline36088 moltiplicata per polinomi di grado 1.

Come visto nello sottosezione precedente, cambiando riferimento (cioè con un coniugio ), N può essere messo nella forma canonica con un solo coefficiente diverso da zero sotto la diagonale. Poiché il cambiamento di riferimento non cambia la matrice tex2html_wrap_inline36046 , nel nuovo riferimento la stessa applicazione è espressa dalla matrice tex2html_wrap_inline35846 della forma

displaymath36096

e quindi l'esponenziale è

displaymath36098

e la soluzione di tex2html_wrap_inline34858 può essere espressa mediante la matrice B del cambiamento di coordinate:

displaymath36104

Questa formula è più semplice da esaminare dal punto di vista qualitativo, ma in pratica è più complicata da usare di quella precedente. Infatti per calcolare la matrice B occorre: scegliere un vettore tex2html_wrap_inline35204 ; calcolare tex2html_wrap_inline35970 ; verificare che è diverso da tex2html_wrap_inline36112 ; formare la matrice tex2html_wrap_inline36114 ; invertirla per trovare B; eseguire le moltiplicazioni di matrici del coniugio con B. Nella formula precedente invece basta calcolare tex2html_wrap_inline36120 .

Esercizio Trovare tutte le possibili matrici nilpotenti tex2html_wrap_inline34726 A e calcolarne tex2html_wrap_inline36126 .

Suggerimento: se l'equazione caratteristica deve essere tex2html_wrap_inline36128 , poiché i coefficienti dell'equazione caratteristica sono meno la traccia ed il determinante (vedi 2.3):

displaymath36130

da cui tex2html_wrap_inline36132 ; distinguendo i casi tex2html_wrap_inline36134 ed a=0...

(Soluzione)

Il comportamento qualitativo delle orbite si può quindi studiare nel caso del sistema in forma canonica, a cui ci si può ricondurre con un cambiamento di coordinate lineare :

displaymath36138

che è la generalizzazione dell'esempio in 2.1; il flusso integrale, in funzione della condizione iniziale tex2html_wrap_inline34888 , è:

displaymath36142

Il comportamento qualitativo dipende soltanto dal segno di tex2html_wrap_inline36040 :

  figure2775
Figure 2.5:  Nodo improprio con autovalore minore di zero; a sinistra in forma canonica.

Soluzione di un sistema dinamico lineare

Vogliamo ora delineare la procedura da usare per risolvere esplicitamente un sistema dinamico continuo lineare qualsiasi. Il procedimento applicabile in generale richiede di passare attraverso la decomposizione della matrice del sistema in somma di due matrici che commutano tra loro, e per ciascuna delle quali il calcolo dell'esponenziale è elementare.

Consideriamo il più generale sistema dinamico lineare :

displaymath36180

Per ogni matrice quadrata A il teorema della decomposizione S + N  ci assicura che esistono una matrice semisemplice  S ed una matrice nilpotente  N tali che:

displaymath36188

Questa decomposizione è unica, cioè sia S che N sono univocamente determinate da A.

Ne segue la possibilità di calcolare l'esponenziale di matrice che descrive il flusso integrale  del sistema dinamico:

Teorema delle soluzioni del sistema dinamico lineare :  Per ogni matrice A di tipo tex2html_wrap_inline34586 , tutte le orbite del sistema dinamico continuo lineare tex2html_wrap_inline34858 sono esprimibili mediante combinazioni lineari di funzioni del tipo:

Dimostrazione:

 C.D.D.

Una descrizione più esplicita, almeno dal punto di vista geometrico, del flusso integrale di un sistema dinamico lineare generale può essere ottenuta utilizzando la forma canonica di Jordan  e la forma canonica di Jordan reale . Se la matrice A ha solo autovalori reali, esiste un cambiamento di coordinate lineare  B tale che:

displaymath36284

dove tex2html_wrap_inline36286 sono gli autovalori distinti di A, di molteplicità algebrica  tex2html_wrap_inline36290 , ed tex2html_wrap_inline36292 sono matrici nilpotenti operanti su spazi di dimensioni pari alle molteplicità algebriche rispettive.

Questo completa la dimostrazione del teorema delle soluzioni del sistema dinamico lineare  nel caso di autovalori reali, perché il nilpotente tex2html_wrap_inline36294 ha ordine tex2html_wrap_inline36296 , e quindi la corrispondente esponenziale viene moltiplicata per un polinomio di grado non superiore a tex2html_wrap_inline36296 .

Inoltre si può scegliere la nuova base, cioè la matrice tex2html_wrap_inline35108 , in modo tale che ciascuno dei nilpotenti tex2html_wrap_inline36294 abbia la forma canonica dei nilpotenti  (si vedano gli esempi nella Sezione 2.5); allora la matrice trasformata Q sarà diagonale a blocchi , con un certo numero di blocchi di Jordan  per ogni autovalore distinto:

displaymath36306

Questa è la forma canonica di Jordan  di una matrice ad autovalori reali. L'esponenziale di una matrice Q in forma canonica di Jordan è diagonale a blocchi, con le esponenziali dei blocchi di Jordan lungo la diagonale. Se il blocco di Jordan tex2html_wrap_inline36310 è di tipo tex2html_wrap_inline36312 :

displaymath36314

Una descrizione analoga è possibile nel caso in cui A abbia anche autovalori complessi coniugati, utilizzando la forma canonica di Jordan reale . In un opportuno sistema di riferimento ad ogni coppia di autovalori complessi coniugati tex2html_wrap_inline36318 corrisponde un certo numero di blocchi di Jordan reali della forma:

displaymath36320

dove z è rappresentato dalla sua forma matriciale tex2html_wrap_inline34726 ed il nilpotente N ha la forma

displaymath36328

Si noti che tex2html_wrap_inline36330 ha diversi da zero solo i coefficienti di posto i+4,i (se esistono).

Per completare la dimostrazione del teorema delle soluzioni del sistema dinamico lineare  occorre considerare che i blocchi di Jordan reali associati agli autovalori tex2html_wrap_inline36318 non possono essere più grandi di tex2html_wrap_inline36336 se m è la molteplicità algebrica  della coppia di autovalori.

Esercizio Determinare esplicitamente il flusso integrale del sistema dinamico

displaymath36178

e studiare i limiti delle traiettorie per tex2html_wrap_inline36340 .

Suggerimento: Si possono evitare i noiosi calcoli del polinomio caratteristico sapendo che la matrice data ha un solo autovalore ... ?

(Soluzione)

Risonanza

Vogliamo discutere un esempio di sistema dinamico lineare con una matrice ad autovalori non reali e non semisemplice. Questo esempio è concettualmente importante, essendo il più semplice possibile esempio di risonanza , cioè di effetti di amplificazione dovuti all'eguaglianza di due frequenze, in un sistema dinamico.

Esempio:


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Andrea Milani
Thu Aug 14 11:30:04 MET DST 1997