Sommario Anche i punti che formano orbite periodiche, se iperbolici,
hanno delle separatrici. Per trovare le orbite periodiche si possono
usare procedimenti di approssimazione, come il metodo di Newton. Una
volta individuata l'orbita periodica, la costruzione delle separatrici
è la stessa. Le intersezioni delle separatrici formano punti
omoclinici ed eteroclinici, con intrecci ancora più complessi di
quelli omoclinici dei punti fissi.
Abbiamo visto che il punto è periodico di periodo
due, e nella Figura 6.1 si notano due ``isole'' di
curve invarianti che circondano l'orbita costitutita dai punti
e
. Si nota anche una regione caotica che circonda le
due isole, che sembra una versione ``a due buchi'' della regione
caotica che circonda il punto fisso iperbolico
. È quindi
logico chiedersi se esista anche un punto periodico iperbolico
di periodo due, cioè un punto
tale che
e
con matrice jacobiana
Un procedimento molto efficace è il metodo di Newton, che
generalizza a due dimensioni il metodo che si usa per trovare le
soluzioni di un'equazione nonlineare in una variabile. Noi stiamo
cercando un punto tale che
. Proviamo a calcolare
l'immagine (per
) del punto che abbiamo scelto come prima
approssimazione: naturalmente
, ma da questa prima
approssimazione si può ricavare una correzione da applicare per
avvicinarsi ad
: sviluppando in serie di Taylor in
Un programma Matlab per cercare punti periodici (di periodo 2, o anche di periodo maggiore con una piccola modifica) della mappa standard, usando il metodo di Newton: stmapnew.m
Nel nostro caso troviamo (dopo soltanto 4 iterazioni) un punto
periodico di periodo due in
. Si tratta di un punto periodico
iperbolico: gli autovalori di
sono
.
A questo punto si applica il teorema delle
separatrici stabile e instabile
al punto fisso iperbolico della mappa . Partendo di nuovo da
un'approssimazione lineare con un segmento, si ottiene iterando la
mappa
una buona approssimazione di un lungo segmento sulla
separatrice instabile; operando nello stesso modo con l'autospazio
stabile e la mappa
si traccia la separatrice stabile.
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La situazione è un poco più complicata rispetto al caso del punto
fisso iperbolico, perché di separatrici ne esistono
quattro, due uscenti dal punto iperbolico e due uscenti dal
punto iperbolico
. Così il segmento di separatrice
stabile uscente da
tracciato nella Figura 6.8 ha
già formato delle intersezioni con la separatrice instabile uscente
da
, e quella instabile uscente da
ha già intersecato,
nel segmento mostrato nella figura, la separatrice stabile uscente da
.
Definizione:
Se sono due punti periodici iperbolici di periodo
del
sistema dinamico discreto
, un punto che appartiene
all'intersezione della separatrice stabile di uno dei due con la
separatrice instabile dell'altro si dice
punto omoclinico
se
e
appartengono alla stessa orbita periodica,
punto eteroclinico
tra
e
se le orbite di
e
sono distinte.
Se e
sono le immagini delle due separatrici stabili,
e
quelle delle due separatrici instabili, l'insieme
dei punti omoclinici (o eteroclinici) è
Sia i punti omoclinici che quelli eteroclinici sono
doppiamente asintotici. Però i
punti omoclinici hanno l'orbita di e
sia come
-limite
che come
-limite. I punti eteroclinici hanno come
-limite l'orbita di
e come
-limite l'orbita di
, oppure viceversa.
La definizione si generalizza al caso in cui i due punti e
hanno periodi diversi
e
, rispettivamente; in questo caso basta
considerare il minimo comune multiplo
di
e
, che è un
periodo comune per i due punti.
Vale la proprietà analoga a quella dei
punti omoclinici
di un punto fisso: se un punto è
omoclinico o eteroclinico, lo stesso vale per tutta la sua orbita. Ne
segue che i punti omoclinici ed eteroclinici devono formare intrecci
del genere descritto da Poincaré. Nella Figura 6.9 si
può osservare uno di questi intrecci, contenente punti omoclinici
all'orbita di periodo 2 formata da ed
. È chiaro che
questo intreccio omoclinico ha un ruolo importante nel generare la
regione caotica che circonda le ``isole'' stabili vicino ai punti
ellittici di periodo 2 (vedi Figura 6.1).
Un programma Matlab per tracciare le separatrici del punto iperbolico (trovato con stmanew) della mappa standard di periodo 2 (o anche di periodo maggiore, con una piccola modifica) : stmasep2.m
Sempre guardando la Figura 6.1, ma con occhi
addestrati dall'esperienza fatta con i punti di periodo 2, si possono
notare due catene di isole che devono avere al centro punti di periodo
3 ellittici (una si trova al di sopra, l'altra al di sotto dei punti
periodici di periodo due). Le isole sono circondate da regioni
caotiche generate dall'intersezione delle separatrici di punti di
periodo tre iperbolici. Si può usare il metodo di Newton, applicato
alla mappa , per trovare i punti iperbolici di periodo tre,
quindi tracciare le separatrici e mostrare l'esistenza di punti
omoclinici.
Nella Figura 4.6 si possono trovare addirittura delle catene di isole che suggeriscono la presenza di punti di periodo 4 e 5, sia ellittici che iperbolici. La presenza di orbite periodiche di periodo arbitrariamente alto conferisce alle orbite della mappa standard, come quelle delle Figure 4.5, 4.6 e 6.1, il caratteristico aspetto ``frattale'', con particolari configurazioni di punti che si ripetono in scala sempre più piccola.
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Resta da capire se esistono connessioni eterocliniche tra tutte le
orbite periodiche iperboliche di cui abbiamo parlato, oppure se, per
, il toro è suddiviso in fasce (che fanno un giro della
variabile
, non della
) separate e invarianti per la mappa
. La risposta è che per
la mappa standard non ha più
nessuna curva invariante di Moser che sia di circolazione,
cioè che faccia un giro completo per la variabile
. Ne segue che
condizioni iniziali vicine al punto fisso iperbolico
hanno orbite che possono passare vicino ai punti di periodo 2
iperbolici
e
, e quindi andare a passare vicino a
che naturalmente è ancora
. Esiste in effetti una catena
di connessioni eterocliniche che consente di attraversare il toro
facendo un giro completo per la variabile
. Questo però è un
risultato tutt'altro che elementare che non è possibile spiegare in
un corso di questo livello; si veda [Greene 79].
I collegamenti formati da
punti eteroclinici,
specie tra orbite con periodi diversi, possono formare
intrecci ancora più complicati di quelli generati dai punti
omoclinici. Possiamo per esempio immaginare, nella mappa standard del
pendolo, un collegamento eteroclinico tra il punto fisso iperbolico e
l'orbita di periodo due iperbolica. Per valori del passo un po'
maggiori di 1 questo collegamento esiste, come si può vedere nella
Figura 6.10.
Andrea Milani 2009-06-01