7. La minaccia

La barca a motore dell'Istituto non era proprio l'ultimo modello, ma tanto nella palude non si poteva andare veloci. Lei era seduta a prua, e mi teneva il broncio perché avevo detto al marinaio che non avevamo bisogno di lui, avrei guidato io. La Giusti si era arrabbiata, e come al solito aveva ragione: avevo fatto apposta per poter stare da solo con lei.

Le canne della palude si aprirono all'improvviso, e ci trovammo nel Golfo del Serchio. Non che l'acqua fosse molto più profonda, ma nel Golfo le onde del mare arrivavano senza essere smorzate dai resti della diga di Bocca d'Arno. Un tempo la diga era stata lunga oltre trenta chilometri, andava da Livorno fino a Migliarino, ed aveva ceduto proprio nei pressi di Bocca di Serchio. In quel tratto era stata spazzata via completamente, mentre più a sud i resti della diga proteggevano dalle onde del mare la palude in cui era immersa Pisa. Ora il mare arrivava fino a quelle che un tempo erano le colline rocciose di Vecchiano, oggi scogliere che in molti punti cadono direttamente a picco sul mare. Una costa rocciosa e nuova, con forme che non sapevo decidere se collinari o costiere. Col tempo diventerà una costa di scogli come quelli scolpiti dal mare per dei secoli.

Allora la Giusti si alzò in piedi a guardare la costa che sfumava in lontananza, e i Monti Apuani che spuntavano direttamente dal mare. Misi il motore al minimo ed il pilota automatico, e mi avvicinai a lei.

- Laura - le dissi, e lei era così assorta a guardare il paesaggio che non si accorse di come la avevo chiamata - ti piace?

- Da bambina andavo al mare a Marina di Pietrasanta, laggiù.

- Andiamo a vedere.

- No, non esiste più. Era tanto tempo fa, prima che le calotte polari cominciassero a fondere... o almeno prima che noi lo sapessimo.

Rimase a guardare a lungo in direzione della costa che non c'era più, finché ebbi il coraggio di chiederle:

- Posso farti una fotografia?

- Qui, così, come una turista?

- Cosa c'è di male? È anche una gita in barca, quella che stiamo facendo.

Lei non voleva. Dopo lunga contrattazione, accettò di farsi fare una sola foto. Oggi sta in fondo ad un cassetto... la riguardo ogni tanto. Lei sta in piedi, con le montagne sullo sfondo, il mare che svanisce nel cielo all'orizzonte, il suo solito vestito aderente. ``Tu non mi conosci quando sono vecchia'', diceva, ma non è vero, io la amavo anche così. Non si può restare sempre giovani, forse nel ciberspazio si può sembrare giovani, ma non è lo stesso. Se avessi incontrato Laura quando era una studentessa non avrebbe avuto tante remore con me, almeno così mi piaceva illudermi; e invece l'ho incontrata solo quando era la professoressa Giusti. Ma queste sono recriminazioni inutili; torniamo alla nostra storia, all'avventura che ha segnato per sempre la mia vita, voglio dire l'avventura intellettuale, non quell'altra storia che in fondo non ha importanza se non per me stesso.



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Andrea Milani 2011-10-11