4. Non vince sempre il più forte

Soltanto pochi giorni dopo ero io a tenere il seminario settimanale; il mio tema era naturalmente il CD del cretaceo ed il suo contenuto. La prof mi presentò all'uditorio, c'erano visitatori venuti da Calci e perfino da più lontano. C'era anche il mio vecchio professore, Marchi, che si era complimentato con me ancora prima che cominciassi a parlare. Si sentiva un'atmosfera di attesa per quello che avrei detto: tutti sapevano che la Giusti ed io avevamo fatto dei progressi straordinari. Fatti pochi preliminari, arrivai rapidamente al punto più eccitante:

- La trascrizione fonetica dei testi parlati del CD ci consente di farci un'idea abbastanza chiara della lingua dei dinosauri dal punto di vista del suono, e di cominciare a fare delle congetture sulla grammatica e sulla sintassi. Ad ogni modo, tutti i testi ed i discorsi sono in uno ed un solo linguaggio: una differenza piuttosto importante tra la cultura dei dinosauri e quella degli umani.

- Questo ci dice che tra le nazioni dei dinosauri non c'erano conflitti? - chiese uno studente di filosofia.

- Niente affatto, come vedremo. Il mio punto era che capire la struttura del linguaggio è soltanto un livello di comprensione, il più superficiale; capire il contenuto del CD, nel senso di capire quale era il suo scopo, quale messaggio doveva trasmettere, è molto più difficile. Al contrario di quanto abbiamo fatto fino ad ora dobbiamo cercare di interpretare quei video in cui non ci sono solo dei Waukarlysaurus che parlano o leggono, ma in cui succede qualcosa di notevole, quelli che sono dei veri e propri sussidi audiovisivi, come quelli che noi oggi usiamo nell'insegnamento. Per fortuna, il CD fossile è molto ricco anche di questo tipo di video. Eccovi un esempio che io trovo veramente notevole: si trova verso la fine, cioè è stato impresso sul CD quasi per ultimo, come risulta dalla File Allocation Table.

A questo punto feci partire il video che mostrava un asteroide, ripreso da distanza ravvicinata da un veicolo spaziale che lo seguiva nella sua orbita. Ad un tratto spuntava da dietro l'asteroide un'altra astronave, che evidentemente era in orbita attorno al piccolo pianeta.

- In questo modo possiamo farci un'idea della tecnologia dei dinosauri: era piuttosto progredita, diciamo almeno pari alla nostra in fatto di veicoli spaziali.

- Il fatto di avere due veicoli spaziali in orbita attorno allo stesso asteroide indica una capacità di viaggio spaziale notevole - fece notare un ricercatore dell'Istituto di Scienze Planetarie, il nostro vicino nell'edificio principale di San Cataldo.

- Sono d'accordo. Ma l'aspetto che mi sembra più interessante è cercare di capire la logica del CD: per esempio, che ci fa questo video di un asteroide? Non sembra che l'astronomia o la navigazione spaziale siano l'argomento del CD; la maggior parte dei video mostrano laboratori che sembrerebbero di biologia. C'è un intero corso sul DNA che indica un livello di conoscenza molto elevato; ci sono immagini di animali di molte specie, inclusi diversi mammiferi; insomma cosa c'entra l'asteroide? È difficile evitare di formulare un'ipotesi, che però al nostro livello di conoscenza è difficile da confermare...

- Lei vuol dire - domandò un ascoltatore che non conoscevo - che l'asteroide ha qualcosa a che fare con la biologia, proprio come l'asteroide di Chicxulub?

- Esattamente, la connessione che salta agli occhi è quella tra un asteroide mostrato alla fine di un testo di biologia dei dinosauri, e la teoria che noi oggi riteniamo ortodossa sulla causa dell'estinzione dei dinosauri.

- Dottor Nieri, mi auguro che lei si renda conto - intervenne la professoressa Paoletti, la specialista di meteoriti del Museo di Calci - che questa interpretazione conduce ad una contraddizione insanabile: se i dinosauri sapevano che un asteroide stava per colpirli, ed avevano una tecnologia comparabile alla nostra, perché non hanno deflesso l'asteroide, come noi oggi saremmo in grado di fare?

Allora gli ascoltatori del seminario cominciarono a parlare tutti assieme, e a discutere tra loro:

-Ma non è vero, non basta andare a visitare un asteroide...

-Gli asteroidi non c'entrano con l'estinzione.

-C'entrano, eccome, il cratere di Chicxulub lo prova...

-Ma i dinosauri sapevano dell'asteroide che stava arrivando?

All'epoca io ero già competente nella mia ricerca, ma avevo troppa poca esperienza su come condurre una discussione scientifica, specialmente quando l'argomento era ricerca alla moda e controversa. A questo punto la Giusti venne in mio soccorso: prese in mano le redini del seminario, e lo trasformò in una delle sue solite lezioni. Come era sua abitudine, impostò la questione ripartendo dalla base, attenta soprattutto a farsi capire dagli studenti e dai neolaureati, che non conoscevano la storia della ricerca sulla transizione cretaceo-terziario.

- Non solo i dinosauri sparirono, alla fine del cretaceo, ma tutte le specie terrestri, di peso sopra ai 20 chili. La strage nel mare fu peggio: nello strato di confine, l'argilla che separa le due ere nei sedimenti marini, quasi non ci sono gusci fossili. La vita nel mare cessò quasi, si riprese molto lentamente, in diecine di migliaia di anni. Quindi, 65 milioni di anni fa, una catastrofe quasi spazzò via la vita dalla Terra, sopravvissero poche specie, per qualche ragione ben protette. Per esempio, i piccoli mammiferi coperti di pelo, che vivevano sotto terra, resistevano meglio ai cambiamenti del clima. Questo ha rimescolato le carte dell'evoluzione, sterminando i più forti, e lasciando in eredità la Terra ai più deboli, cioè ai nostri antenati.

Fin qui, la Giusti non aveva detto niente di controverso; le estinzioni di massa erano un fatto ben accertato, conosciuto da almeno 60 anni.

- Le prove più importanti, sulla natura della catastrofe, sono due: il contenuto dell'argilla di confine, e il cratere di Chicxulub, in Messico. L'argilla di confine si trova in tutto il mondo, per esempio in Italia a Gubbio: questo strato è arricchito, in iridio, di un fattore circa 30. L'iridio è rarissimo sulla Terra, molto più abbondante nei meteoriti, e in altri corpi celesti, come gli asteroidi. Perciò la spiegazione più naturale è che l'iridio sia venuto dallo spazio, assieme alla causa delle estinzioni.

La Giusti si interruppe per guardare bene il pubblico, specialmente i suoi studenti e dottorandi: voleva controllare che avessero capito la spiegazione. Il suo modo di fare da maestra.

- Per questa teoria, proposta 60 anni fa, la prova decisiva, per dirla come nei romanzi gialli, la pistola fumante, che incastra l'assassino dei dinosauri, fu il cratere di Chicxulub. È in Messico, 200 chilometri di diametro, eppure fu scoperto solo alla fine del secolo, essendo ricoperto da centinaia di metri di sedimenti. Fu scavato da un'esplosione, della potenza di 100 milioni di Megaton, e la sua età coincide con quella dell'argilla di confine. Quindi, alla fine del secolo scorso, la questione sembrava risolta: l'impatto di un asteroide, di 10 chilometri di diametro, aveva scavato il cratere in Messico, e depositato il fallout con l'iridio, in tutto il mondo. Questa esplosione aveva provocato la strage, con l'onda d'urto e gli incendi, e con gli effetti indiretti sul clima, sulla chimica dell'atmosfera e degli oceani.

Anche la teoria dell'asteroide si può considerare classica, si legge su tutti i libri di testo, che anzi danno pochissimo spazio a qualsiasi altra spiegazione della fine dei dinosauri. Ma ora veniva il bello...

- I primi dubbi - continuò la prof - nei confronti della teoria ortodossa, quella dell'asteroide, vennero dai resti della tecnologia dei dinosauri, per esempio il microchip fossile, trovato nel 2021, a Fishy Creek nell'Oregon.

- Sarebbe stata una bella sfortuna - osservò il prof. Marchi - se i dinosauri fossero stati colpiti dall'asteroide sterminatore solo pochi anni prima di avere la tecnologia per difendersi; se avevano già dei microchip, non gli doveva mancare molto.

- Una sfortuna, ma non impossibile; lo Spaceguard Survey, che ha catalogato tutti gli asteroidi, di diametro superiore ai 200 metri, e che possono colpire la Terra, è stato completato solo 10 anni fa. L'ultimo asteroide grande come quello di Chicxulub, cioè 10 chilometri o più, che può colpire la Terra, è stato scoperto nel 2012. Avremmo potuto anche noi farci cogliere di sorpresa, pur avendo già microchip, veicoli spaziali, ed armi nucleari.

A questo punto la prof fece una piccola pausa, per sottolineare l'affermazione successiva.

- Ma anche la teoria non ortodossa, per cui i dinosauri avevano una tecnologia avanzata, quindi non potevano farsi sorprendere da un banale asteroide, ha la sua pistola fumante. Nelle ultime fasi dello Spaceguard Survey, tentando di scoprire tutti gli asteroidi pericolosi per la Terra, fu scoperto l'asteroide 2031 XAX2: rifletteva la luce solare in modo così strano, che suscitò la curiosità degli scienziati. Ecco, in questa immagine che il megaschermo vi mostra, la forma dell'asteroide 2031 XAX2, come fu rilevata nel 2038 dal radar, dalla base lunare internazionale.

L'immagine radar mostrava un oggetto di forma chiaramente artificiale, una complicata costruzione composta di forme geometriche regolari, cilindri, sfere e coni, ma spezzate in più punti, sforacchiate dai meteoriti. Un relitto, un resto di una tecnologia aliena abbandonato nello spazio.

- Si pensa che questa sia una stazione spaziale, che magari era in orbita vicino alla Terra, e poi si è allontanata perché era su di un'orbita non abbastanza stabile. Non sappiamo ancora se sia stata costruita dai dinosauri, ma certamente è molto più antica dell'uomo.

Ora l'uditorio era in silenzio, e completamente assorbito da quello che lei diceva. Era così brava a fare queste cose.

- Con tutto ciò, il problema sollevato oggi è sempre aperto: se i dinosauri avevano questa tecnologia, anche superiore alla nostra, come mai non hanno catalogato gli asteroidi, che incrociavano l'orbita della Terra, come noi abbiamo fatto? E se l'asteroide, in rotta di collisione con la Terra, lo conoscevano, come mai la loro scienza, la loro tecnologia, non fu usata per cambiarne l'orbita, come noi oggi sapremmo fare? Non è neppure troppo difficile, se si usano delle bombe nucleari. D'altro canto, se avevano armi nucleari, avrebbero potuto sterminarsi da soli, come saprebbe fare anche l'uomo cosiddetto sapiens.

Adesso che li aveva condotti dove voleva, poteva trarre le conclusioni più audaci senza incontrare opposizione.

- I dinosauri erano superiori, da un punto di vista biologico, i Waukarlisauri erano superori, dal punto di vista tecnologico. La loro fine ci insegna: non vince sempre il più forte, nella lotta per la sopravvivenza. Stephen J. Gould, l'evoluzionista della fine del secolo scorso, diceva così: la corsa non va al più veloce. Bene, è abbastanza per oggi - concluse la prof - io penso che il dottor Nieri può continuare, giovedì prossimo, a mostrarci qualche video dei dinosauri, e magari anche spiegarci cosa vuol dire; sei d'accordo, Nieri?

Certo che ero d'accordo. Appena ebbi la possibilità di parlarle, mi affrettai a ringraziarla; avevo fatto un pasticcio con il mio seminario che credevo di avere ben preparato, e lei non solo aveva salvato la situazione ma mi aveva dato subito la possibilità di riprovarci. Lei schivò i miei ringraziamenti con un gesto delle mani ed un sorriso:

- Questo è il mio lavoro - disse - ma la prossima volta, i passaggi più difficili del tuo seminario, li discuteremo prima.

Più tardi nella sala dove si prendeva il tè tutti si complimentavano con me per le mie scoperte sul CD; ed io insistevo nel dare la maggior parte del merito alla mia guida spirituale, la Giusti. A un certo punto mi accorsi che la prof ascoltava quello che dicevo, e mi guardava in modo strano. Allora io la fissai a lungo, teneramente. Subito lei mi piombò addosso:

- Non guardarmi in questo modo!

- Ma... che c'è di male se ti... se la guardo.

- Ci vedono tutti. Smettila subito.

Passai il resto dell'ora del tè a discutere con il professor Marchi, che voleva sapere tutto del lavoro che facevo a San Cataldo, e dei metodi di lavoro della Giusti. Io avevo molto affetto per il mio vecchio maestro, ma in quel momento non mi sentivo di spiegargli quali erano i metodi della Giusti: non li capivo neppure io. Comunque, evitai accuratamente di guardarla.

Quella sera mentre ero a letto con Terry, lei dormiva sodo, e io non riuscivo a smettere di pensare, dopo una giornata simile. Guardavo la forma di Terry coperta dal lenzuolo; a un certo punto tolsi il lenzuolo, lei dormiva nuda nel tepore della notte d'estate. Non potevo fare a meno di pensare che era più bella della Giusti, ma non più bella di Laura. Quando ripresi il controllo del mio cervello sovraffaticato mi resi conto quanto ero stupido: sciupare il mio desiderio per una donna che non esisteva mentre stavo a letto accanto ad una donna reale. La annusai a lungo, poi la coprii, e mi coprii, con il lenzuolo, e mi addormentai sentendo il suo profumo. Il mio ultimo pensiero, o forse il mio primo sogno, fu questo: non ci sono odori nel ciberspazio.



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Andrea Milani 2011-10-11