- I lupi! Ci stanno circondando! Se non partiamo subito siamo spacciati!
Allora Tak si alzò e chiamò a raccolta tutti i Sur.
- Partiamo - disse dopo aver spiegato cosa aveva scoperto Pato - Caricate tutto quello che potete.
- Non potremo certo arrivare fino alla primavera con quello che possiamo portare in spalla - obiettò Tom, uno dei cacciatori - e la selvaggina è sempre più scarsa.
- Giusto! - si sentì gridare - Non vogliamo partire, siamo stanchi, affamati; combatteremo.
- I lupi verranno a migliaia - disse Pato - non possiamo resistere.
I Sur sono un popolo democratico. Quando non sono d'accordo si dividono. Al tramonto i Sur di Tak camminavano spediti oltre le colline; c'erano Tak, Pato, una donna con in braccio Mira, due cacciatori e Bob; in lontananza brillavano i falò dei Sur di Tom. Tak e i suoi non si voltarono mai indietro, neanche quando sentirono gli ululati, e poi gli spari, e ancora ululati, e poi il silenzio.
Ma le provviste non durarono fino a primavera. Un mattino di febbraio quando Pato uscì dalla sua tenda trovò Tak che scavava per raggiungere la finestra di una casa sepolta.
- Cosa fai? - chiese.
- Scavo perchè voglio una casa - rispose Tak.
- I Sur non hanno casa; chi si ferma non sopravvive, sei tu che me lo hai insegnato.
- Non sono più un Sur; sono un Dig.
- Ma presto le provviste finiranno, e se non vai a inseguire la selvaggina morirai.
- Ascoltami: un giorno il grande freddo finirà. Tornerà la pioggia, e i Dig usciranno dalle loro case sotto la neve, e torneranno a vivere alla luce del sole.
- Ma la pioggia quando verrà? - chiese Pato; Tak scrollò le spalle e riprese a scavare.