La Giusti fece come sempre la presentazione. Disse che non era necessario spiegare chi ero; che quello di cui avrei parlato era il risultato di molti mesi di lavoro, sotto la mia direzione, di un numeroso team di ricercatori, i cui nomi si premurò di ricordare uno ad uno. Ora toccava a me.
- Tradurre nel senso più restrittivo del termine, cioè trovare il significato di ogni parola, di ogni simbolo, del CD fossile, è stato tutto sommato più facile del previsto. Non voglio con questo sminuire lo sforzo enorme fatto da molte persone, tra cui me stesso. Ma un mezzo multimediale ha un significato talmente più accessibile all'intuizione di un testo scritto, che è possibile capirne il senso anche a soggetti molto diversi dagli originali destinatari del messaggio... anche se appartengono ad una specie completamente diversa, e separata nel tempo da milioni di anni. L'ultimo, decisivo passo l'abbiamo fatto con la scoperta di un metodo di codifica che ci consentiva di tradurre quelle tracce che, come già congetturato da Giusti et al., 2040, contenevano la parte odorosa del messaggio, e quindi la più diretta espressione dei sentimenti dei dinosauri.
La citazione di un lavoro con la mia maestra e padrona come prima autrice faceva parte di quelle regole di cortesia accademica, che non bisogna confondere con il servilismo o l'adulazione. Del resto io non avevo più bisogno di essere servile con la Giusti, se mai lo ero stato (in campo scientifico), ma era venuto il momento giusto per dare atto dei suoi meriti. Dopo una discussione forse un po' troppo tecnica dei metodi usati per la traduzione degli odori, arrivai al punto:
- Il passaggio chiave per comprendere la storia della civiltà dei dinosauri si trova nel cosiddetto ``Rapporto finale'', ma la frase sarebbe restata troppo oscura se non fossimo riusciti a trovare l'informazione mancante sul conflitto fondamentale all'interno della civiltà dinosaurica. Al momento di spiegare perché il progetto che noi chiamiamo ``Mammal Park'' venne interrotto, si fa riferimento al
[conflitto, contraddizione, guerra] [con; tra] [variante, forma, altro; specie] [cattivo, nemico, alieno]
- La chiave della interpretazione che noi abbiamo proposto sta nell'avere aggiunto alle possibili traduzioni della parola anche ``specie''. In effetti, la stessa parola viene impiegata nel capitolo del CD che tratta della riproduzione per indicare un insieme di animali che sono tra loro fecondi, e che sono invece riproduttivamente isolati da altri gruppi, il che corrisponde alla nostra definizione di specie. Allora la traduzione che abbiamo proposto è:
guerra con la specie nemica
- Questa traduzione risolve in un colpo solo molti problemi; per esempio, spiega la ferocia senza limiti di questa guerra, in cui non si esita ad usare una bomba da cento milioni di Megaton, cioè l'asteroide di Chicxulub, pur di sterminare il nemico, pur sapendo di spazzare via la maggior parte della vita sulla Terra. Non sappiamo ancora come chi ha usato questa arma terribile contava di far sopravvivere la propria parte: forse abitavano agli antipodi dal punto di impatto, ed infatti il CD è stato trovato in Australia, forse contavano di sfuggire all'estinzione rifugiandosi in stazioni spaziali come 2031 XAX2. Ad ogni modo che fossero disposti a correre un rischio simile è spiegabile solo se il nemico era talmente alieno da preferire non solo la morte individuale ma l'estinzione della propria specie alla sconfitta. La profondità di questo odio siamo ora in grado di misurarla direttamente nella traccia odorosa: ad ogni vago accenno all'altra specie, di cui non si parla mai apertamente, l'odore dell'odio copre ogni altro segnale olfattivo.
Questa volta nella sala dei seminari di San Cataldo non si sentiva volare una mosca: tutti stavano a sentirmi, e anche il pubblico così abituato alla discussione ed alla polemica sembrava accettare tutto quello che io dicevo.
- Questa brillante soluzione al problema del perché i dinosauri fossero capaci di tanto odio, lasciava però aperto un problema più grave: come mai non c'è alcuna descrizione dell'altra specie nel CD fossile? La risposta è stata trovata per analogia con gli esperimenti di ``speciazione catastrofica'' compiuti alcuni decenni fa con dei roditori, in particolare con le Arvicole del Savi. A seguito di una difettosa divisione cellulare in alcuni topi di questa specie si sono formati dei cromosomi la cui forma è diversa, ma il cui contenuto genetico è identico. Così si forma un'altra specie, poiché un topolino con troppi cromosomi modificati non può riprodursi con una topolina con cromosomi della forma originale, e viceversa. Poiché i caratteri codificati dal cromosoma modificato sono gli stessi, le due specie sono identiche: tra i topolini che la corteggiano e che hanno lo stesso aspetto, lo stesso odore, la topolina non sa distinguere quale è quello buono, quello che può darle dei figli. Per effetto di forti sollecitazioni ambientali, come quelle provocate dall'inquinamento della civiltà industriale, questo processo, che normalmente si verifica in un tempo più lungo, può avere luogo nell'arco di poche generazioni.
- Ma che c'entrano i topolini con l'estinzione dei dinosauri? - uno degli ascoltatori, credo che fosse un paleontologo, dava segni di impazienza; io non mi lasciai fermare.
- Proviamo a immaginare che cosa dovesse essere successo ai dinosauri. Fino a che i Waukarlysaurus erano intelligenti, ma non ancora dotati di una tecnologia genetica comparabile alla nostra, non avevano alcun modo di sapere con quale loro simile potevano accoppiarsi in modo fecondo. Possiamo supporre che questo abbia portato ad una separazione geografica delle due specie, per esempio dal capitolo sulla riproduzione del CD sappiamo che il continente australiano ospitava i dinosauri con cromosomi ad X. Tra loro un difetto della divisione cellulare, con separazione in cromosomi a V, portava alla sterilità. Già, ma lo stesso difetto portava alla fertilità in caso di accoppiamento con un dinosauro di un altro continente. Non sappiamo quando i dinosauri avessero scoperto questo fatto.
- Ma i dinosauri che hanno scritto il CD avevano una tecnologia genetica uguale o superiore alla nostra - obiettò uno del pubblico.
- Ci arrivo. Non appena la genetica fu abbastanza sviluppata, i Waukarlysaurus si resero conto che quelli che abitavano in altri continenti non erano solo degli stranieri, ma erano un'altra specie. La prevalenza di un continente su di un altro, diciamo un fenomeno simile al colonialismo tra gli umani, comportava l'estinzione di una delle due specie, la perdita totale del patrimonio genetico di una parte della popolazione.
Ora era venuto il momento di tirare fuori l'argomento più controverso, quello che urtava la sensibilità di molti: il confronto con l'uomo. Per l'occasione avevo persino studiato un po' di storia, per dare un minimo di respiro alla discussione del problema, che poi era sempre quello della mia discussione con Terry: odiano di più gli uomini o i dinosauri?
- Nelle guerre tra nazioni umane, benché si sia arrivati a livelli di ferocia quasi incredibili, non c'era il desiderio di estinguere completamente l'intera popolazione della nazione nemica; forse il caso in cui ci si è andati più vicino è stato lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, negli anni '40 del secolo scorso. In tutte le altre guerre della storia, al massimo i vinti erano presi come schiavi, magari le donne come femmine da riproduzione; più tardi, una delle forme di guerra più crudele fu lo stupro etnico, in cui si imponeva con la violenza la generazione di figli incrocio tra le due razze.
- Certo, non è rassicurante sapere che le forme più crudeli di guerra, come l'olocausto degli ebrei e lo stupro etnico, sono state inventate nell'ultimo secolo - osservò Fabrizio - si direbbe che ci sia una forma molto pericolosa di progresso.
- Malgrado questo ``progresso'', nessuno ha ancora costruito una bomba da cento milioni di Megaton, o il suo equivalente, cioè un sistema per deflettere asteroidi contro la Terra. Invece, i dinosauri lo fecero. E questa arma finale, questa ``macchina fine di mondo'', come la chiamava un film di fantascienza del secolo scorso, la usarono davvero. Forse si sentivano onnipotenti, credevano di poter combattere anche contro le leggi della genetica, pur di usare un'arma di potenza gigantesca; ma non erano onnipotenti, non riuscirono a controllare il livello di distruzione, e attorno non restò niente.
Ora dovevo trarre le conclusioni del mio discorso, o meglio del mio lavoro a San Cataldo:
- La difficoltà principale non è stata quindi nel tradurre parola per parola, ma nel comprendere i messaggi fondamentali contenuti nel CD; su questo oggi possiamo per lo meno farci un'opinione, anche se dubito che possa essere accettata da tutti. Quindi vi darò la mia personalissima interpretazione. Il primo messaggio sta nel programma di ricerca, svolto dai dinosauri, sullo sviluppo dell'intelligenza mediante manipolazione genetica. Anche se bisogna ancora cercare delle prove dirette, penso che si possa per lo meno congetturare che questo ``esperimento'' ha avuto come conseguenza lo sviluppo dell'intelligenza dei mammiferi nel Terziario, e quindi dell'uomo. Noi siamo gli eredi dei dinosauri, in due sensi: ci hanno lasciato in eredità la Terra, sia pure dopo averla quasi completamente distrutta; e ci hanno lasciato una parte, piccola ma decisiva, del loro patrimonio genetico.
Scrutai per un attimo il pubblico, perché mi aspettavo delle contestazioni di queste affermazioni; quel giorno non ce ne furono, anche se in altri ambienti le nostre teorie incontrarono poi delle resistenze furiose, quasi ci fossimo resi responsabili di aver offeso la dignità della specie umana.
- Il secondo, ancora più drammatico messaggio è contenuto nella chiusura frettolosa dell'esperimento, sotto la minaccia di una catastrofe terribile e non inaspettata. Se si archiviano tutte le conoscenze di cui si dispone, e le si immagazzina in un deposito sotterraneo, vuol dire che non ci si aspetta una scaramuccia, ma una guerra dal livello di distruzione immane; una guerra totale e finale, la cui posta è la sopravvivenza di una sola delle due specie che si contendono l'egemonia del pianeta Terra... oppure di nessuna delle due.
Era arrivato il momento di concludere il mio ultimo discorso; volevo finire con una frase un po' ad effetto, ma non dovevo esagerare, e non era facile trovare il giusto punto di equilibrio. Oggi non so se userei tanta retorica, se sarei così moraleggiante, perché con l'età si impara a saltare meno alle conclusioni e a restare entro i limiti della propria scienza.
- La sfortuna dei dinosauri intelligenti è stata quella di avere due specie distinte che però avevano esattamente lo stesso livello di intelligenza, e si erano separate così rapidamente da avere anche lo stesso livello culturale. Perciò arrivarono allo stesso tempo a sviluppare la tecnologia per distruggersi a vicenda. A quel punto nessun limite fu posto alla ferocia della guerra, perché non era possibile riconoscere nel nemico un proprio simile. L'umanità non ha avuto ancora una guerra così totale in epoca tecnologica; e se anche la preparasse per il futuro, ora avrebbe almeno la storia dei dinosauri come monito: questa è la terza eredità che ci hanno lasciato. Possiamo solo augurarci che questo lascito sia sufficiente; vorrei concludere citando la sequenza finale di uno dei primi film sulla guerra nucleare, Sulla spiaggia:
C'È ANCORA TEMPO, FRATELLI
Quel giorno c'era veramente un'atmosfera un po' speciale. La discussione fu abbastanza vivace, e del resto di questa mia interpretazione della fine dei dinosauri si discusse ancora molto a lungo, almeno fino alla pubblicazione dei risultati della visita a 2031 XAX2. Però la discussione mancava un po' di mordente, forse era dovuto al fatto che la Giusti era stranamente silenziosa. Solo alla fine la prof prese la parola.
- Come ormai tutti sapete, questo seminario è conclusivo in più sensi. Il dottor... Alberto Nieri ci lascia, già... domani parte per l'Australia, diventa direttore... degli scavi di Waukarly-carly - una strana esitazione nella voce, molto strana per la Giusti - desidero esprimere, a nome di tutti noi di San Cataldo...
Avrei voluto dirle, ti prego, professoressa, non essere triste, e non deludermi mostrando emozione proprio ora.
- ...il ringraziamento, per lo splendido lavoro fatto qui con noi, che ci ha arricchito, dato vigore. Ci mancherai. Ecco, questo è un biglietto di auguri, firmato da tutti... tutti i collaboratori dell'Istituto... di Semantica Computazionale...
Durante il lungo applauso che seguì, ero io che dovevo sforzarmi di non mostrare troppa emozione. Durante il rinfresco che seguì il mio seminario cercai di evitarla, troppa gente attorno.