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Stazione degli autobus di Zagabria, 18 luglio

Il piazzale dell'autostazione non è molto affollato, perchè la maggior parte degli autobus sono solo delle carcasse bruciate. Però da un lato c'è una fila di autobus non troppo malridotti. Sono dei Greyhound, con tutta la fiancata decorata da un enorme levriero. Sul primo c'è perfino un cartello con scritto TUNGUSHKA. Mentre ci avviciniamo, un vecchio reduce di guerra con una gamba sola mi ferma e mi chiede dove vado.

-Vado in Siberia...

-Fai bene, ragazzo. Vai all'est, ragazzo; l'est è la nuova frontiera, lì chi ha cuore ed ingegno può mostrare quello che vale. Di me resta troppo poco perchè possa partire; ti invidio. Buon viaggio e buona fortuna.

Benchè non sia molto convinto del mito delle nuove frontiere siberiane, l'augurio del vecchio mi commuove un po'.

-Buona fortuna anche a te.

L'acquisto di un biglietto richiede qualche negoziato. Nemi ha un bigliettino scritto da Zara, e con quello -e una manciata dei miei ECU- otteniamo un posto ``in prima classe" (cioè seduti sui sedili). L'autobus si riempie rapidamente, e bisogna occupare i nostri posti anche se non sappiamo bene quanto manchi alla partenza.

Nemi non sembra entusiasta di avermi accanto in questi stretti sedili per un viaggio di qualche settimana. Come farò a farle cambiare idea?



Andrea MILANI
Sat Aug 17 15:26:08 MET_DST 1996