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In volo sulla cortina d'oro, 12 luglio 2012

Una notte senza luna, solo il sibilo delle pale dell'elicottero. Sono di pattuglia sopra la cortina d'oro; sotto di me la terra di nessuno, tra i due reticolati. Sono già le tre e comincio ad essere stanco; ad un tratto la luce del sensore di movimento si accende. Clandestini: aziono il silenziatore e scendo in picchiata. Per due minuti procedo a venti metri di quota: non ci sono alberi nella terra di nessuno. In prossimità del punto di contatto aziono il sistema di puntamento infrarosso: eccolo, il suo calore contro il terreno brullo non può sfuggirmi. Il mio dito è già sul grilletto del gas nervino. Non può vedermi, solo all'ultimo istante sente il sibilo della turbina e si volta di scatto... ha appena il tempo di avere paura prima di cadere incosciente.

Atterro accanto al corpo inerte, esco e apro il compartimento da trasporto. Vado a raccoglierlo... una donna, minuta, dai tratti orientali. Respira appena; le faccio un po' di atropina, poi la carico a bordo. Decollo e inserisco il pilota automatico verso la base; mi giro a guardarla, e frugo nelle sue tasche. Ha un vecchio passaporto sbiadito di Hong Kong... quanti ce ne sono ancora, dopo 15 anni! Si chiama Nemi, ha 25 anni, quasi dieci meno di me. Ora sembra che stia dormendo, i muscoli sono rilassati e respira regolarmente.

Atterraggio regolare alla piattaforma numero 4. Mi aspetta il sergente Steinbruk.

-Cosa ci ha portato di bello?

-Una donna, 25 anni, passaporto di Hong Kong, ma di razza indiana.

-Bene, ora la scarico. È in buono stato?

-Le ho fatto 2,5 cc di atropina. Mi sembra che respiri bene.

-Va bene, ci penso io. Lei vada a occuparsi delle scartoffie.

Nell'ufficio c'è il capitano Levallois. Quando ho finito di compilare un modulo in inglese standard, mi accendo una sigaretta e mi metto a guardare fuori della finesta.

-Una notte tranquilla? -fa il capitano.

-Una cattura nella terra di nessuno. A proposito, dove la mandate?

-Non so... forse alla KSC; hanno una fabbrica di vestiario alla periferia di Zagabria che aveva bisogno di personale a bassa qualificazione.

-Vuol dire a basso costo.

Il capitano mi guarda un po' strano. Forse avrei dovuto tenere per me la mia opinione sul PRPC (Programma di Riutilizzazione Produttiva dei Clandestini).


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Andrea MILANI
Sat Aug 17 15:26:08 MET_DST 1996