Sento che Nemi trema quando la prendo per mano; ci avviamo lungo la strada.
-Avrei tanto voluto arrivare a Tungushka -dice.
-Possiamo ancora farcela.
Camminiamo nella neve per un tempo lunghissimo. Il freddo mi penetra poco a poco attraverso i vestiti, nella carne, mi attenua la sensibilità e forse anche la coscienza. Non sento più la neve ed il vento sulla faccia. Non sento più i piedi. Non sento più le mani. Non sento più la mano di Nemi che stringevo da ore. Mi volto di scatto: lei non c'è più.