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Il fantasma di Dyrhólaey

Le annotazioni di Thorstein del giorno dopo la visita di Kolfinna esprimevano la più totale disperazione. La stessa scrittura sembrava cambiata, come se la personalità del guardiano del faro fosse stata sconvolta da qualcosa di terribile; anche leggendolo più volte non riuscii a capire come si fossero svolti i fatti. La disperazione di Thorstein non era causata da un rifiuto di Kolfinna, questo era chiaro; anzi, malgrado la riservatezza islandese si capiva benissimo dal diario che i due avevano passato assieme una serata piuttosto piacevole. Da quel punto in poi nel diario del guardiano del faro non c'era più nessun discorso coerente, ma solo un guazzabuglio di frasi sconnesse.

Le condizioni psichiche di Thorstein divenivano sempre peggiori; l'unica cosa che si capiva era che era in preda al rimorso ed alla superstizione. La notte credeva di essere svegliato da grida disumane che venivano dalla scogliera a picco sulla spiaggia: un fantasma risaliva dal mare in cerca della sua vendetta. A questo punto interruppi la lettura per fare due passi. Sulla scogliera mi accolsero un vento gelido e le grida rauche dei gabbiani e dei pulcinella di mare, che a volte sembrano quasi umane; ma Thorstein era vissuto lì per otto anni, doveva ben esserci abituato.

Perciò tornai alla lettura, cercando di capire che cosa era successo al mio predecessore. L'unica annotazione sensata era sull'ultima pagina scritta del diario. ``Oggi Kolfinna è venuta a trovarmi. Io le ho detto che non dovevamo più vederci, per espiare la nostra colpa. Lei si è infuriata dicendo che cercavo di scaricare la colpa su di lei. Alla fine si è calmata ed è stata quasi gentile con me, tanto che mi ha preparato il thè." Poi non c'era altro.

Questo finale mi lasciava talmente inquieto che decisi di scoprire come era andata a finire. Durante la mia successiva visita al bar di Vík provai a indirizzare la discussione verso quell'argomento.

-L'altra sera al tramonto ero sull'orlo della scogliera, e mi è parso di sentire un grido...

-Ah, hai sentito il fantasma di Dyrhólaey che chiede ancora vendetta -abboccò un vecchio, alzando lo sguardo dalla sua rivista.

-Il fantasma? -feci io con finta sorpresa.

-Certo, è il povero Sigurdur, il pescatore che morì\ sfracellandosi sugli scogli proprio davanti a Dyrhólaey.

-Ma non era un esperto marinaio? -tirai a indovinare io.

-Certo, era tra i migliori di Vík, ma quella era una notte senza luna ed il faro era spento.

-Spento? -feci io -e dove era Thorstein, il guardiano?

-Era proprio al faro, ma aveva altro da fare. Sigurdur è tornato poche settimane dopo per vendicarsi, ma forse non è ancora appagato perchè la donna gli è sfuggita.

Avevo finalmente saputo la leggenda del faro di Dyrhólaey, e il motivo per cui quel posto era rimasto tanti anni ad attendere un ignaro ex turista. Una volta iniziato il discorso, i locali mi raccontarono tutta la storia con dovizia di particolari. Quella sera Thorstein, tradito dall'amore, aveva trascurato il suo dovere di guardiano, e il faro era rimasto spento. Nella notte un piccolo battello da pesca si schiantò su di un isolotto roccioso proprio davanti al promontorio di Dyrhólaey; il corpo del pescatore non fu più ritrovato. Thorstein non ammise la sua responsabilità, tanto è vero che rimase guardiano del faro; ma da quel giorno fu trattato con disprezzo dagli abitanti di Vík. Dalla notte fatale Thorstein non venne quasi più in paese, non volle più vedere Kolfinna, e visse sempre più solitario al faro, finchè il fantasma di Sigurdur uscì dal mare e lo scaraventò giù dalla scogliera.


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Andrea MILANI
Sat Aug 17 15:26:08 MET_DST 1996