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24 aprile

Davanti a noi si erigeva un muro di sabbia, così\ verticale che era evidente che fosse tenuto su da una colla sintetica. Era alto almeno dieci metri e non si vedevano aperture; ma prima che avessi il tempo di fare domande l'elicottero atterrò accanto a noi ed Emilio mi invitò a visitare il villaggio degli stanziali.

Sull'elicottero era seduto accanto a me un signore sulla sessantina che mi fu presentato come Giorgio, l'interprete. Quando l'elicottero ebbe oltrepassato il muro di sabbia fui come abbagliato da un immenso cerchio di verde. Il verde nel deserto è un colore che ci sembra di aver dimenticato, e quando lo rivediamo fa quasi male agli occhi.

-Questo pozzo- fece Emilio -è uno dei migliori trovati dalla nostra società. Fa funzionare un sistema di irrigazione a compasso con un raggio di quasi due chilometri.

-Irrigazione a compasso? -Domandai, ma mentre lo chiedevo l'elicottero fece uno scarto verso l'alto per evitare un gigantesco tubo che sembrava venirci incontro a mezz'aria, spargendo acqua. Il tubo si estendeva fino al centro del cerchio verde, dove si collegava ad una incastellatura metallica, che evidentemente conteneva il pozzo ed il sistema di pompaggio.

-Basta un tubo come questo per rendere fertile il deserto? -chiesi.

-Ci vuole un pozzo, e poi basta qualche tubo...

-E poi ci vuole tanta pazienza per coltivare la terra -commentò Giorgio.

L'elicottero atterrò in uno spiazzo che si apriva vicino al pozzo, in mezzo alle tende. Tra le tende si affollava un numero incredibile di bambini, donne, vecchi, capre, e polli. Nel villaggio, mi fu spiegato, vivevano più di 500 persone; perfino nei più affollati villaggi dell'Antartide mi era capitato di rado di vedere tanta gente nello stesso posto.

Appena le pale si furono arrestate si avvicinarono tre uomini avvolti in ampi caffetani bianchi; uno dei tre cominciò a parlare con tono di scherzoso avvertimento, ma mentre Giorgio cominciava a tradurre la pioggia più violenta che avessi visto da molto tempo -l'unica da quando ero arrivato nel deserto sabbioso dell'ovest- ci prese di sorpresa e ci bagnò fino all'osso. I tre stanziali si mossero rapidamente e riuscirono, non si capisce come, a non bagnarsi affatto. Solo troppo tardi mi resi conto che la pioggia veniva dal tubo di irrigazione che ci era passato sopra.

La trattativa fu abbastanza breve perchè non era possibile concludere subito: gli stanziali volevano un nuovo pozzo perchè la popolazione era cresciuta troppo, ed erano pronti a pagare un buon prezzo ma al momento la compagnia non aveva pozzi da vendere. Il direttore promise che il prossimo pozzo sarebbe stato offerto a loro per primi.

Dopo la trattativa Giorgio mi accompagnò a visitare il villaggio e dimostrò di conoscere bene gli usi e i costumi delle popolazioni stanziali.

-Che lingue devi sapere per fare da interprete per la compagnia? -gli chiesi.

-Le lingue sono poche; il guaio è che ogni villaggio ha il suo dialetto. E poi non basta sapere le lingue per fare il mio lavoro.

-E che cos'altro bisogna sapere?-

-Bisogna capire della gente che ragiona in un modo così\ diverso dal nostro.

-A quanto pare il tuo lavoro non è così diverso dal mio.


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Andrea MILANI
Sat Aug 17 15:26:08 MET_DST 1996