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Centro di Zagabria

Non si entra in macchina nella Casbah: posteggio in un terreno abbandonato e proseguo a piedi, coprendo la mia uniforme con l'impermeabile. Cerco invano di confondermi nella folla, ma temo che la mia aria da turista sia inconfondibile. Invece la folla è colorata, guizzante, diffidente, parla decine di lingue diverse, molte delle quali non so neache riconoscere (io parlo appena sei lingue, tutte europee). Sui banchetti si vende di tutto, comprese molte cose che ufficialmente non esistono.

Oltre alle merci, si vendono servizi di ogni genere. Soprattutto informazioni. Però non c'è un banchetto con su scritto ``informazioni"; tutti hanno qualche informazione da vendere, ma bisogna sapere come chiedere, e avere da pagare. I soldi non mi mancano, ma la mia conoscenza della Casbah è da turista. Dopo due ore di tentativi infruttuosi, in cui ho sprecato molti ECU e ricevuto più minacce che notizie, mi sento toccare sulla spalla.

-Non si sbandierano così i soldi nella Casbah, tenente; soprattutto non gli ECU. Se cerchi qualcuno, io so a chi devi rivolgerti.

Il mio interlocutore è un tipo basso, di carnagione scura, di quella razza ibrida che è un prodotto tipico della Casbah.

-Suppongo che anche tu non voglia aiutarmi per altruismo.

-Diciamo per 100 ECU...

-Va bene, ma te li do quando arriviamo dove tu dici. Ma se è un'imboscata, visto che sai il mio grado...

-...so anche come funziona la Tecnica Europea di Difesa Personale. Non preoccuparti, voglio fare un affare pulito.

La sua idea di affare pulito deve essere molto diversa dalla mia, ma mi lascio condurre attraverso un labirinto di viuzze affollate fino ad una piazzetta in cui sta un piccolo tendone con sopra una scritta luminosa: LA MAGA ZARA.

-Ecco -fa la mia guida -se non ti può aiutare lei, non ti può aiutare nessun altro. I miei cento...

Pago ed entro nel tendone. C'è un pungente odore di incenso, tappeti persiani appesi alle pareti, poca luce da lampadine a forma di candela, al centro una piattaforma rialzata su cui sono appoggiati molti cuscini e un tavoletto basso. Da dietro una spessa tenda esce una donna di mezza età, vestita con lunghe gonne a fiori.

-Vieni, tenente -dice -io so certamente rispondere alle tue domande.

Mi siedo sui cuscini senza neanche chiedere il prezzo, mentre lei tocca un pulsante sul tavolino e fa uscire una sfera di cristallo. In effetti un proiettore olografico Sony, neppure un modello recente. Comunque non mi aspettavo certo della magia autentica.

-Cerco una persona...

-Ma non è un'indagine ufficiale.

-Ufficialmente si è ``resa irreperibile" ieri. Il suo nome è Nemi.

-Guarda nella mia sfera, e dimmi quando la vedi.

Zara fa dei gesti ``magici", ma in realtà fa scorrere le dita velocemente su di una microtastiera. Nella sfera compare una sequenza di volti femminili. Uno schedario ben organizzato.

-Eccola -le dico, puntando il dito su di un volto familiare; è come nel sogno, penso.

-Bene... si può trovare. Ma devi pagare un prezzo.

-Se hai indovinato il mio grado, sai benissimo quanto posso pagare.

-Ma io voglio qualcosa che un tenente non può pagare.

-E dove li trovo i soldi?

-Chi ha parlato di soldi?

-Lasciami un po' di tempo per pensarci.

-Hai solo fino a domani, poi sarà... irreperibile anche per me.


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Andrea MILANI
Sat Aug 17 15:26:08 MET_DST 1996